Cambio in versi

La consegna è di costruire un breve componimento in versi che si chiudano con una parola differente in una sola lettera – vocale o consonante che sia – dalla parola che chiude il verso precedente e quello successivo.

Esempio:

Sempre caro mi fu quest’ermo colle

Sul quale mi ruppi un giorno il collo

Cadendo e rotolando come un pollo

Mi ritrovai sulla testa un grande bollo

Mi rialzai improvvisando un ballo

Che mai avrei pensato così bello.

23 pensieri su “Cambio in versi

  1. Questo amore
    mi costringe ad amare
    senza un briciolo di cuore
    vado a spasso con le suore
    e dentro tutto quanto muore

  2. Se fai crescere fiori
    tuo padre sarà fiero
    però nascondili nel fieno
    perché il campo ne è già pieno;
    tu muoviti pian piano
    se no poi dal cielo plano.

  3. Nel cortil c’è un gran cane
    che si sazia di solo pane.
    Altre pietanze che gli portiamo in pace
    lui le scruta ma poi tace.
    Cosa fare con quel tale?
    Aggiungiamo un po’ di sale?
    pur sapendo che gli farà male?
    Ma del resto ce n’è tanto in mare
    e perciò il cane ha ben poco da fare.
    Gli compreremo le scatolette anche se sono care,
    e lui ricambierà con tanto amore da dare.

  4. Come quando cerchi qualcosa in borsa
    affondi la mano nella sua morsa
    e anche se sei di corsa
    non pensare che la ricerca sarà corta

  5. Se io fossi una fornaia, vorrei cuocere tanti pani
    per far sì che tutti siano forti e sani.
    Realizzerei tante pagnotte ben cotte con le mie grandi mani
    e attirerei nel mio laboratorio con il profumo del pane anche i cani.

    Oppure…

    Se io fossi una fornaia, vorrei cuocere tanto pane
    per far sì che le persone siano tutte forti e sane.
    Nel pane ci metterei un pizzico di sale,
    perchè anche questo vale,
    per sconfiggere ogni male
    che nel mondo sale.

  6. Se io fossi una fornaia, vorrei cuocere tanti pani
    per far sì che tutti siano forti e sani.
    realizzerei tante pagnotte ben cotte con le mie grandi mani
    e attirerei nel mio laboratorio con il profumo del pane anche i cani.

    Oppure…

    Se io fossi una fornaia, vorrei cuocere tanto pane
    per far sì che le persone siano tutte forti e sane.
    Nel pane ci metterei un pizzico di sale
    perchè anche questo vale
    per sconfiggere ogni male
    che nel mondo sale.

  7. Da lontano sogno il mare
    Ma il pensiero mi fa male
    Nuoto nell’acqua, ne sento il sale
    Ma sono qui, godo solo del sole
    Me ne sto in camera, tutta sola
    E di nuovo vago, col pensiero solo
    Ritornando sempre a quel vecchio molo

  8. Non ti curar di loro, ma guarda e passa,
    mentre aspetto che sia ora di buttar la pasta,
    chè devo mangiare se voglio crescere, ma basta!
    Mi ricordo da sola che sono bassa…
    per arrivare all’ultimo ripiano, devo salire su una cassa!

  9. Se sorrido, in questo caso,
    mentre passo per le case,
    c’è chi dice “è una fase!”
    In realtà non ho poi fame,
    nella pancia ho delle fate.
    Forse non sarà il fato,
    so che non lo vedi il faro,
    son felice perché è raro.

  10. Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
    dove Cappuccetto soleva andare portando calle,
    tutta di rosso vestita, persino le calze,
    rosse la camicetta e la gonna a balze.
    Un giorno vide un lupo e fece un balzo
    ma l’animale le disse: “Chiedo solo un ballo!”
    I due fecero una tarantella e fu molto bello.
    E il lupo: “Ora vedi che non son bullo?”

  11. La nebbia agli irti colli
    alla sprovvista ci ha colti,
    ora dovremo fare passi corti
    per non peggiorare le nostre sorti.

  12. Fatti non foste a viver come bruti
    Quindi perché ogni cosa che cucini bruci?
    Alla fine così non ci resta che brace!
    Sì, lo so che in cucina entrambe non siam molto brave
    però di questo passo la vita nostra si fa breve.

  13. Ho aperto la mia mano
    ed ho trovato delle monete in meno,
    mi sono chiesta: con quali soldi ceno?
    Un euro mi basta per comprare un cero
    ma non me la sento di mangiare cera,
    vorrei almeno una pera.
    Sono arrabbiata. Sono nera!

  14. In un paese molto lontano
    i nobili i soldi contano,
    i soldati a cavallo montano
    e il re è vanitoso e montato.

  15. È difficile dire con parole di figlio
    Ciò che provo odorando il giglio
    Tu ti dedichi al tiglio
    Per ricavarne legno con il taglio
    Costruisci un’arpa della giusta taglia
    Non ti accorgi che cado in una faglia
    Con spirito leggero più di una foglia.

  16. Le rose sono rosse
    le viole invece russe
    e tu fai troppe risse
    le stelle sono fisse
    non guardarle che cadi nelle fosse
    e poi non sai se esci, forse

  17. Questa mattina mi svegliò una fata
    Quindi mi alzai per fare colazione con la feta,
    “Urca! Ma che bontà!” dissi con voce leggera come la seta,
    appena vado a scuola devo dirlo subito a Seba.

  18. C’era una volta un gatto
    Che era additato da tutti come il Matto
    “Sono matto il gatto” era il suo motto,
    Che Gatto quel povero matto,
    Mi diceva sono matto non lo metto!

  19. Tanto gentile e tanto onesta pare
    è nata così, che ci vuoi fare!
    L’ho incontrata vicino ad un faro
    e posso assicurarti sia stato un evento raro.

  20. Dimmi, che fai, silenziosa luna?
    Ti contemplo in un maglione di lana
    calda e morbida; sarà forse di lama?
    Forse, del resto, il maglione vien da Lima

  21. Al centro c’era poca neve
    proprio lì dove salpava la nave
    nel porto c’erano forse cento cave
    proprio dove a dire addio c’erano le mamme care
    ognuna aveva in mano un po’ di core
    ed in piazza si mangiavano more

    In campagna siamo sempre soli
    in mezzo ai campi dove le spighe sono i sali
    che come al mare fanno diventare sani
    ma dal forno sono usciti i pani
    e le tende sono state messe ai pali
    e allora noi ci giriamo e diventiamo poli
    che tanto alla fine siamo sempre soli

  22. La nebbia a gl’irti colli
    ci rende le giornate un po’ più molli
    il sole ci farebbe allegri come molle
    ma intanto di ore ne passano mille.

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