Ripensando all’attività di scrittura in versi svolta a lezione, indica quali difficoltà hai incontrato

Durante il Corso abbiamo avuto l’occasione di sperimentare diverse forme poetiche caratterizzate dalla presenza di un vincolo, come nel caso del cambio in versi e del ricorso a idee poetiche e inneschi. Sebbene l’approccio del poeta Kenneth Koch agevoli l’espressione personale, l’immaginazione e l’appropriazione naturale di particolari strumenti formali, “fare poesia” significa sempre, inevitabilmente, mettere in campo uno sforzo creativo. Ti si chiede, qui, di compiere una breve riflessione in merito a tale sforzo.

8 pensieri su “Ripensando all’attività di scrittura in versi svolta a lezione, indica quali difficoltà hai incontrato

  1. La difficoltà l’ho trovata soprattutto nel lavoro di scrittura di poesia in coppie/gruppo. Penso per la paura di prevaricare sul pensiero, sulla creatività dell’altro avendo probabilmente in testa idee diverse

    Licia Girasolil

  2. I vari giochi di scrittura mi hanno permesso di mettermi in gioco, di riflettere a posteriori e di cercare di esternare ciò che provavo, non è stato semplice, la difficoltà più grande – in aula – è stato il tempo limitato, mentre ho potuto sperimentare dedicandogli più tempo e attenzione una volta tornata a casa.

    Mi hanno messo di fronte a qualcosa di nuovo, una sfida da scoprire di cui non sapevo di avere già delle carte in mano per poterla affrontare.

    Scruta chi sa

  3. Ripensando alla pratica del cambio in versi, la difficoltà da me incontrata risiede in ciò che ho considerato una “scarsa originalità” degli enunciati creati. Il vincolo, a volte, facilita, ma, in altri casi, è stato per me un elemento di sfida che ha portato a qualche difficoltà nella creazione delle strutture poetiche richieste. Allo stesso tempo, ripensando ad altri momenti di scrittura collaborativa (ipotesi fantastica, ad esempio), reputo di essermi sentita meno in difficoltà: la presenza di esempi da cui trarre spunto e la scelta di creare versi in rima ha portato a maggiore facilità nella produzione.

    – Fidecare Bladormo

  4. Altre difficoltà:
    Scegliere un tema, un personaggio o comunque un oggetto in cui immedesimarsi o attorno a cui costruire il testo.
    Il tempo a disposizione: so che era legato ai tempi ristretti della lezione, ma mi sono resa conto quanto il fattore tempo sia fondamentale anche in questo caso

    Anele Ipnis

  5. Questo tipo di esercizi mi è piaciuto perché non si è soli di fronte a un foglio completamente bianco ma c’è un input che si può seguire e dare sfogo alla fantasia.
    Mi sono molto divertita sia con gli anagrammi e gli acrostici, sia con il cambio inversi. La catena sillabica l’avevo sperimentata già più volte da bambina come gioco di gruppo, con effetti molto divertenti.

    Sono giochi a mio avviso molto utili da far fare in classe, sia come arricchimento del lessico, sia come punto di partenza per riflessioni sulla lingua e sulle parole (al posto di quei noiosi e irreali dettati sulle parole o sillabe che si stanno affrontando a lezione).

    Il gioco del “fortunatamente… ma sfortunatamente” è stato apprezzato tantissimo anche dai miei figli (età scuola primaria)!

    Calchi Marroni

  6. Le difficoltà sono state varie, tra cui (non tutte):
    Trovare le rime (quando e se necessarie)
    Rispettare le regole scrivendo qualcosa che avesse senso o, almeno, fosse corretto dal punto di vista linguistico (es: scrivere una frase di senso compiuto)
    Trovare il lessico adatto e sufficiente per rispettare i vincoli dati
    Espormi e lasciarmi andare, senza aver paura di fare qualcosa di “brutto” o poco poetico

    Anele Ipnis

  7. La cosa bella è che mi viene veramente da giocare.
    E sento anche che mi fa bene!

    Metacognitivamente e cognitivamente devo dire che dovremmo pensarci tanto a questo e a quanto possiamo rendere creative le nostre lezioni a scuola!
    Poca Parchia

  8. Nonostante io mi reputi una persone creativa, in realtà mi sono resa conto come la mia intelligenza poetica e compositiva non sia in realtà sviluppata. Infatti in alcune situazioni mi sono ritrovata in difficoltà perché non sapevo che cosa effettivamente scrivere, che parole scrivere oppure perché ritenevo che quello che avrei scritto sarebbe risultato banale e non adatto.
    RISATA VRIA

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